Nella mitologia greca si narra che il vaso di Pandora sia il contenitore di tutti i mali che si riversarono nel mondo dopo la sua apertura.
La procura di Bolzano nell'ambito della inchiesta sul caso Schwazer, ha avanzato pesanti accuse nei confronti del CONI e della Fidal, responsabili di aver coperto e aiutato numerosi atleti a sfuggire alle norme antidoping. Pesanti accuse che inevitabilmente fanno tornare alla mente gli anni bui del 'doping di Stato', quando il professore Francesco Conconi era sotto contratto con il CONI per sperimentare sostanze o tecniche di potenziamento artificiale per la performance atletica.
Secondo la procura di Bolzano, tra il 2011 e il 2012 in Italia almeno 38 atleti avrebbero potuto essere squalificati per doping avendo saltato 3 controlli. Per fare nomi e cognomi, a parte l'immancabile Schwazer, si parla degli staffettisti che nel 2010 hanno vinto l'argento nella 4x100 agli europei di Barcellona e di Andrew Howe. Diversi i medici coinvolti, tra cui una vecchia conoscenza, il medico Davide Santuccione, coinvolto nel 2004 nell'ambito di un'inchiesta sul doping.
Tornando alla mitologia greca, Pandora in seguito aprì di nuovo il vaso per far uscire la speranza e il mondo riprese a vivere.
L'augurio è che l'inchiesta vada avanti e sveli altri retroscena per far cadere il sistema doping in Italia. Non servono più medaglie a tutti i costi, ma la ricostruzione morale dell'intera organizzazione.
Il doping trasforma il corpo, ma prima di tutto la mente. Il doping è una droga. E di droga si muore putroppo.
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